Condividere
Epatite CHIVTestimonianze

Franco T. garantisce il suo fabbisogno con l’auto produzione di cannabis

Franco garantisce il suo accesso al medicamento che utilizza per le conseguenze della sieropositività attraverso l’auto produzione di cannabis. La sua lucida testimonianza aiuta a comprendere una dimensione spesso ignorata, quella del costo del farmaco e dell’urgenza di averlo.

 

Come lavoro ero fornaio, ma ho smesso di lavorare da 20 anni per motivi di salute. Sono tossicodipendente dall’età di 15 anni ed ho smesso di farmi quasi 10 anni fa esclusivamente perché sul mercato non si trovava più roba decente.

Il pesante quadro clinico

Soffro di HIV, TBC, neurotoxoplasmosi (infezione cerebrale), epatite A e C ed ho patito numerosi ricoveri per vomito non trattabile.
Quando ho avuto il ricovero per neurotoxoplasmosi nel 1997, sono stato ricoverato per 40 giorni.

Tutti i giorni a tutte le ore, appena aprivo gli occhi, vomitavo bile. Il medico mi confidò dopo un anno, quando la situazione era un pochino migliore, che a quei tempi non avrebbe scommesso 100 lire sul fatto che ne sarei uscito vivo: da 75 Kg ero arrivato a pesarne 48 kg.

Tutti i parametri erano azzerati proprio perché non riuscivo ad alimentarmi, non mi alzavo più dal letto e mi portavano in spalla sino al bagno.

Prima di tirare le cuoia decisi di chiedere ai miei compagni di ricovero di recuperarmi un po’ di fumo, in maniera da farmi qualche canna prima di andare all’altro mondo.

La scoperta della cannabis per l’appetito e contro la nausea

La sera stessa mi caricarono sopra una sedia e a braccia mi portarono all’aperto per fumare: dopo 3 4 canne mi si aprì lo stomaco, venni assalito da una fame allucinante e divorai 2 banane e un pacco di canestrelli offerti dai miei compagni di ricovero. Il giorno dopo quando il primario lo venne a sapere attraverso le analisi, alla mia richiesta seria di inserirmi il fumo nella terapia, si fece una risata, a quei tempi utilizzare la canapa per motivi medici era inimmaginabile [Ndr. Il decreto ministeriale di Livia Turco arriverà 10 anni dopo].

Comunque mi dimisero più morto che vivo e come se non bastasse nel giro di 6 mesi mi presi una pleuropolmonite da TBC. Così finii nuovamente in ospedale per altri 40 giorni. Ricordo in quel periodo di essermi fumato 2 etti del peggiore hashish esistente, quello che ai tempi chiamavamo cioccolato.

Con questa “auto medicazione” posso dire che almeno mangiavo regolarmente e anche a livello di umore avevo dei benefici. Il vomito comunque persisteva, soprattutto nei cambi di stagione.

Avevo delle crisi 1 2 volte al mese che mi durano anche 2 giorni. In quei casi l’unica soluzione era imbottirmi di morfina: 7-8 fiale da 20 ml e mettermi a letto per due giorni.

Sotto questo profilo la canapa mi aiuta molto per l’appetito e contro la nausea.

La realtà supera la fiction: Franco viene arrestato.

Durante uno di questi ricoveri per vomito inarrestabile, nel 2006, venni arrestato perché accusato di cessione gratuita ad un altro paziente ricoverato. Per questa storia sono stato condannato a 4 mesi e 10 giorni di detenzione.
Un poliziotto mi trovò con 5 grammi fra hashish e erba e mi accusò di averla spacciata ad un altro paziente. Ovviamente era tutto finto, e non trovandomi soldi, mi poterono accusare esclusivamente di cessione gratuita. Nonostante questo, mi tennero una notte ammanettato nel letto sorvegliato da due piantoni e il giorno successivo mi dimisero per trasferirmi in carcere, o meglio nell’infermeria del carcere.

Rimasi in prigione sino all’interrogatorio con il giudice che mi scarcerò immediatamente vista l’esiguità del reato e le miei condizioni di salute incompatibili con l’ambiente carcerario.

La richiesta di importazione per la cannabis terapeutica

Nel frattempo però avevo già inoltrato una richiesta di importazione di cannabis dall’estero all’Ufficio Centrale Stupefacenti di Roma: avevo richiesto mezzo etto di canapa. La domanda però si era persa nel nulla da più di sei mesi e così provai a sollecitare una risposta telefonicamente. Dopo un aspro colloquio, che solo un paziente che soffre le pene su se stesso può portare avanti con determinazione (a differenza di un medico), riuscii a sbloccare la pratica faxando per una seconda volta la medesima richiesta che va a buon fine nell’ottobre del 2006.

Da quel momento, erano 14 anni fa, ogni 3 mesi importo regolarmente e come mio diritto, 180 grammi, fra Bedrocan e Bediol, alla modica cifra di circa 1.600 euro, totalmente pagati da me e includendo 150 euro di trasporto perché il farmaco viaggia assicurato e 80 euro di pratiche di esportazione.

Io prendo 520 euro mensili di pensione e 80 euro come indennità tubercolare, non lavorando è facile capire quanto questo farmaco incida sulle mie spese, mi porta via tutto.

In 14 anni si può calcolare che abbia speso circa 100 mila euro per curarmi. Per fortuna ho una famiglia dietro che mi sostiene sennò dovrei fare le rapine per potermi permettere una cura adeguata, oppure cominciare a pensare all’auto produzione di cannabis.

Auto produzione di cannabis terapeutica

A livello di pratiche, oggi come oggi, il sistema è rodato, ottimizzando i tempi burocratici, per quel che posso, ogni ordine dall’estero viene evaso in circa 50 giorni.

Il costo rimane il problema e proprio per contenerlo, da circa 20 anni, mi affido all’auto produzione di cannabis coltivando 4 5 piante che ogni anno, con un raccolto in 5 mesi, mi permettono di rimandare l’importazione dall’Olanda.

Ho coltivato la Black Diesel di Advanced Seeds che mi da un buon raccolto e quindi credo che andrò avanti con questa. Ho infatti un fabbisogno di 3-4 grammi di cannabis al giorno e nel caso dovessi finire il Bedrocan o la cannabis auto prodotta, potrei andare in farmacia dove fino a al 2015 il costo era però ancora proibitivo, sino a 40 euro al grammo.

Nel 2016 circa ho effettuato le analisi  per ricevere la terapia contro l’Epatite C e sorprendentemente ci siamo accorti con i medici che dopo 20 anni per la prima volta non sono più positivo e sicuramente questo è dovuto all’azione benefica dei cannabinoidi. La cannabis mi ha fatto negativizzare l’Epatite. Non avendo più quest’infezione a livello epatico devo anche aggiungere che per la prima volta da quando ho l’HIV mi sono risaliti i linfociti.

Nel 2017, il farmacia, la cannabis ha cominciato a costare circa la metà, ma io ricordo che l’ho sempre importata a 7-8 euro al grammo quindi è assolutamente anti economico per me, che tra l’altro so anche coltivarmela.

La farmacia per me rappresenta l’extrema ratio ci sarò andato giusto 4-5 volte per non comprare quella di bassa qualità che si trova per strada. Sono stato a parlare con la Dott.ssa Parodi, responsabile della farmacia ospedaliera, che quindi si occupa delle importazioni della cannabis, e lei mi ha detto che prossimamente dovranno acquistare solo il farmaco prodotto in Italia, l’FM2 e non il Bediol visto che si tratta di un suo corrispettivo presente sul mercato italiano.

Per quel che mi riguarda prima voglio vedere se il farmaco è della stessa qualità di quello olandese e poi bisognerà vedere anche il prezzo. A parità di qualità io continuerò a prendere quello che costa di meno.

Auto produzione di cannabis: La differenza fra cannabis medica e cannabis ludica

Per concludere vorrei spiegare che la differenza fra canapa medica e canapa ludica e che con la prima ti curi mentre ti diverti, mentre con la seconda ti diverti mentre di curi.

Leggere altre storie su cannabis e HIV.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi richiesti sono contrassegnati *