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Malattie rareParola agli esperti e ricercatori

Canada: Gerald Major e la cannabis terapeutica dopo la legalizzazione

canada cannabis terapeuticaIn Canada i pazienti posso acquistare cannabis terapeutica da centinaia di produttori autorizzati o scegliere di coltivare le proprie piante. Gerald Major è un paziente che soffre, fra le altre patologie, del dolore cronico causato dalle conseguenze della spondilite anchilosante. Le sue parole ci svelano l’impatto della legalizzazione sulla cannabis terapeutica in Canada.

 

Potresti spiegarci per quali motivi utilizzi la cannabis?

Grazie alla cannabis curo differenti problematiche: in primis la spondilite anchilosante, ma anche l’artrite psoriasica, l’osteoartrite, l’osteoporosi, la depressione, l’ansia, la stanchezza, il dolore cronico, l’appetito e il sonno. Quando mi sottopongo ad interventi chirurgici sono solito incrementare le dosi. Applico olio di cannabis sulle cicatrici causate dagli interventi.

Quali sono i tuoi metodi di consumi di cannabis terapeutica?

Per l’umore, l’appetito ed il sonno preferisco l’inalazione attraverso il fumo, la vaporizzazione di estratti tipo dabs. Uso la cannabis sotto forma di unguento per il dolore della pelle, la psoriasi e con le cicatrici chirurgiche. Come terzo metodo la consumo mangiandola per dolore, appetito e per l’umore. Per ottenere dosaggi maggiori di THC senza l’effetto psicoattivo uso le supposte.

Quanta cannabis consumi per avere una qualità di vita maggiore?

Come tanti altri canadesi (87%) consumo tutta quella che posso permettermi. In pratica la mia prescrizione prevederebbe 20 grammi al giorno, purtroppo non riesco a permettermeli.

Quali sono gli strain che ti danno migliori risultati? 

Utilizzo un grande quantitativo di olio di CBD, fra i 500 e gli 800 milligrammi al dì. Si tratta di canapa industriale quindi non saprei dire quale specifica genetica. Quando invece consumo tramite inalazione preferisco genetiche con alti quantitativi di THC con profili terpenici specifici. Alcuni profili terpenici mi fanno tossire quindi cerco di evitarli.

Hai mai coltivato cannabis per motivi medici? Quanti canadesi coltivano attualmente la propria medicina come permesso dalla legge?

Certo in passato ho coltivato cannabis per motivi medici e al momento ne ho richiesto nuovamente autorizzazione perché spero coltivandola di averne maggiore a disposizione. A marzo 2020 in tutto il Canada i pazienti autorizzati a coltivare la propria cannabis erano 35,227.

Quanti pazienti in cura con la cannabis terapeutica ci sono in Canada?

L’ultima volta che ho sentito eravamo di più di 1 milione.

Quanti di loro accedono alla cannabis seguendo l’ACMPR ossia il sistema di regole che disciplinano l’accesso medico?

Approssimativamente 400,000.

Al giorno d’oggi quanti produttori autorizzati sono attivi in Canada?

450 ma questa, comunque, è una cifra da considerare fluidamente perché alcuni di loro non stanno distribuendo oppure sono falliti per problemi economici.

Prima della legalizzazione uno dei problemi per i pazienti era che anche avendo ottenuto una prescrizione medica, questa era valida per ottenere la cannabis da un solo ed unico produttore autorizzato. Questa regola è ancora valida? 

Adesso le prescrizioni mediche sono valide per diversi produttori. Anche a causa del Covid alcune restrizioni in vigore precedentemente sono state smorzate. Una novità è che adesso abbiamo l’obbligo di rinnovare le prescrizioni annualmente, mentre prima era obbligatorio farlo ogni tre mesi e questo per aiutare a mantenere il distanziamento necessario a combattere la proliferazione dei contagi. Inoltre, qualsiasi modifica alle applicazioni per coltivare per motivi medici può essere portata avanti senza la burocrazia cartacea, prima necessaria, grazie ai funzionari del ministero della Salute che lavorano da casa.

In seguito alla legalizzazione quali problemi hanno riscontrato i pazienti in cura con la cannabis?

La nostra Associazione Medical Cannabis Canada ha preso parte a molte indagini nelle quali emerge che la principale ed enorme barriera che i pazienti canadesi devono affrontare rimane l’accessibilità economica. Una nota positiva è che si trovano più facilmente medici che prescrivano cannabis, mentre prima anche questo aspetto era molto negativo.

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In Canada, prima della legalizzazione, la cannabis terapeutica era distribuita esclusivamente via posta. Al momento è possibile trovarla anche in farmacia come gli altri farmaci?

Purtroppo ancora solo via posta. Esiste solo una farmacia, Shoppers Drug Mart, che distribuisce cannabis ma ordini e spedizioni sono solo online.

Credi che dopo la legalizzazione i produttori autorizzati considerino i pazienti come una loro priorità, oppure la competizione commerciale fa si che essendo il mercato ricreativo più interessante dal punto di vista economico, sia il mercato stesso a creare le priorità per i venditori?

Negli ultimi anni, dopo la legalizzazione, il mercato della cannabis è stato inondato da imprese richiedenti autorizzazioni per produrre e da produttori già autorizzati, quindi, in termini di qualità, il mercato canadese è diventato estremamente competitivo. Il prezzo, per noi pazienti, è ancora il problema numero uno. Alcuni produttori autorizzati hanno optato per la vendita nel canale medico ed altri si sono concentrati esclusivamente sulla cannabis ricreativa. In generale comunque, sono pochi i produttori autorizzati che si concentrano particolarmente sul settore medico poiché è molto difficile la competizione, soprattutto considerando che l’accessibilità economica e il reddito disponibile in questo segmento della popolazione, in genere, sono inferiori.

Ti consideri soddisfatto per la disponibilità di strains disponibili ad uso medico? Quanti strains sono disponibili?
Ci sono almeno centinaia di strains disponibili, ma forse sono anche di più. La disponibilità quindi è buona per molti pazienti. Se ci si riferisce al paziente che riceve la prima prescrizione direi soddisfacente. D’altro canto se parliamo di pazienti con maggiore esperienza, la titolazione, la potenza ed il prezzo restano un problema. Per condizioni specifiche come per l’epilessia nella quale la titolazione e la specificità della genetica sembrano essere più importanti che in altri casi, ci sono ancora passi da compiere per migliorare.

Perché anche la titolazione della cannabis resta un problema?
Per titolazione intendo che la cannabis che uso come farmaco sia sempre la stessa ciclo di coltivazione dopo ciclo di coltivazione. Proprio come i farmaci. Certamente una garanzia più difficile da ottenere con una pianta, ma che deve essere sempre obbligatoria perché se la consideriamo come la medicina che è, il paziente deve poter contare sulla potenza basata sulla titolazione a livello di profilo terpenico e di consistenza percentuale di THC e di CBD. Posso dire di avere esperienza di lotti con il THC al 25% che nel successivo scendeva al 22% e in quello seguente al 18%. Sotto il 18% quella genetica non aveva effetto sul mio dolore e questo è un problema.

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Nel novembre 2019 i produttori autorizzati non prestarono molta attenzione alle potenzialità dei prodotti al CBD per il mercato ricreativo e proprio per questa ragioni si verificò una carenza di queste varietà nel mercato medico. Come è evoluta la situazione sotto questa prospettiva?

Al momento sembrano esserci maggiori genetiche, olii e prodotti 2.0 al CBD; comunque, personalmente, ho avuto problemi a trovare prodotti al CBD nel canale ricreativo. In Canada il problema dell’accessibilità economica ha mascherato quello della carenza nella fornitura e quello dell’importanza della ricerca per indagare il potenziale medico del CBD a dosi elevate.

Quando un paziente canadese non riesce ad accedere alla propria cannabis tramite l’ACMPR, ossia tramite le leggi che ne specificano l’accesso per motivi medici, è comune che si rivolgano al mercato ricreativo? I prezzi sono gli stessi?

I pazienti che acquistano tramite il programma medico hanno un prezzo più conveniente grazie ad un costo calmierato ( compassion pricing) ed alle agevolazioni sulla dichiarazione dei redditi. Nonostante questo, le agevolazioni fiscali non sono molte e si deve rientrare all’interno di specifici livelli di reddito per qualificarsi come aventi diritto all’applicazione dei prezzi calmierati. Detto questo e aggiungendo che il mercato ricreativo, offre maggiori possibilità di scelta, questa prassi è purtroppo diventata comune. Dico purtroppo infatti, perché la cannabis è una medicina e chi l’assume con questa motivazione dovrebbe essere seguito da un medico, cosa che non avviene nell’opzione del mercato ricreativo.

Quali sono i tuoi desideri affinché il sistema canadese diventi veramente a misura di paziente?

Il problema del prezzo e della convenienza economica si divide in: eliminazione delle tasse quando il consumo è medico, pensare all’importazione di una fornitura a prezzi più convenienti soprattutto riguardo ai prodotti al CBD. Il mercato legale è 6-10 volte più caro del mercato nero. Infine arriviamo alla ricerca, vorrei che fosse finanziata tramite la copertura assicurativa e che ci fosse una maggiore accettazione globale da parte dei medici prescrittori.

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